mercoledì

chiamami, se vuoi, psicopatico VI


Oggi ho assistito a una trattativa per strada. C'era un anziano, vestito tutto di bianco, che proponeva un prezzo e passavano quattro o cinque minuti prima che l'altro, con una canottiera verde militare e un paio di anfibi anacronistici, gli rispondesse. Sono arrivato tardi e non ho capito qual era l'oggetto in vendita. Cio' che mi ha colpito, pero', sono state le lunghissime pause tra una offerta e la sua controproposta.
Tutti e due stavano in silenzio per qualche minuto prima di rispondere.
Guarda che durante queste pause erano proprio tranquilli: non facevano le tipiche smorfie da ragionamento in silenzio, non inarcavano le sopracciglia, ne'stringevano le labbra; non c'era aggressivita' nelle risposte, non fissavano un punto lontano, semplicemente si fissavano negli occhi in silenzio.
I due colpi che ho sparato con la mia pistola, invece, hanno fatto un bel rumore allegro.

domenica

Chiamami, se vuoi, psicopatico V

Ti giuro che non mi dava fastidio che mi togliesse un pallino di stoffa o un capello, dal mio maglione, mentre parlavamo, e non soffrivo neanche quando usava una mia pausa del discorso per finire lui la frase.
Era quel suo atteggiamento da interlocutore appassionato, sai quando qualcuno ti guarda con interesse, con le braccia distese lunghe il corpo, perche' vuole davvero dialogare, beh, d'accordo, pero', ritmi circadiani a parte, all'alba non si puo' proprio sopportare.

mercoledì

sassate


Dopo il tramonto, di solito, andiamo a dormire, e lo facciamo piu' per stanchezza che per paura di uscire. Ci chiudiamo nel Bus, e a turno, uno di noi tre fa la guardia.
Stanotte, a un certo punto, all'improvviso, due ragazze, iniziano a tirare pietre ai nostri finestrini. Erano vestite allo stesso modo: muta da sub, casco da moto con visiera e ciabatte.
Troppa roba tutta insieme, ti fa passare la voglia di capire.
Le ho minacciate mostrandogli dal finestrino una delle mie pistole e si sono allontanate.

lunedì

Igor Chapliev

Gabriel, ha una specie di aiutante: Igor Chapliev.
Alla maggior parte delle domande che gli fanno, comprese le retoriche e le frasi idiomatiche, risponde di si annuendo.
Non risponde sempre si, ma la quantita' di domande che gli rivolgono e' talmente alta, che, a forza di annuire, gli sono cresciuti alcuni muscoli, come il deltoide, e le vene del collo si sono ispessite. Anche la velocita' con cui muove la testa su e giu' e' impressionante.
Non e' un masochista e non ha un carattere remissivo, a tal punto che risponde sempre sorridendo, e tieni anche conto che frequenta Gabriel quasi tutto il giorno che e' un sadico despota.

sabato

La Muraglia

Sai gia' che la storia tende a ripetersi.
Tutti i sopravvissuti stanno venendo qui. La propensione al baratto e la disponibilita' di materie prime stanno trasformando la Citta' del Ghiaccio nella meta di chiunque abbia un mezzo di trasporto.
Gabriel ha quindi deciso di trasformare la Citta' in una fortezza per rendere difficile l'accesso.
Sta facendo costruire una muraglia di legno sulla sabbia del deserto che circonda questo posto.

giovedì

sguardo

I Mutanti iniziano a fissarti non appena entri nel loro campo visivo e non smettono finche' non ne esci, succeda quel che succeda. Se ti scoccia che decine di persone ti osservino mentre stai facendo una cosa quotidiana (per quello che puo' significare questa parola in mondo cosi'), qui non puoi vivere.

mercoledì

Scoperte


La Citta' del Ghiaccio si chiama cosi' perche' prima del Disastro era famosa per i negozi che d'estate vendevano esclusivamente enormi buste di cubetti di ghiaccio.
I Mutanti hanno continuamente bisogno di ghiaccio, ancora piu' che di elettricita', e per questo motivo hanno installato qui il loro quartier generale. E anche per scaramanzia.
Nella periferia della citta', hanno costruito profondi pozzi di pietra che d'inverno si riempiono di neve e sostituiscono i vecchi congelatori.
Anche se non esistono censimenti di nessun tipo, qui ci vive molta gente. Non c'e nessun tipo di amministrazione cittadina. L'unica fonte del diritto qui e' la personalita' di Gabriel, il capo dei Mutanti.

sabato

Festa

Ieri siamo stati a una - chiamiamola - festa. Tutte le donne avevano scarpe fatte di metallo. Brutte e scomode. Soledad se ne e' innamorata e cosi' ho dovuto barattare la mia pistola per un paio di scarpette di ferro. In compenso ci siamo informati, e adesso sappiamo quasi tutto della Citta' del Ghiaccio.

mercoledì

Segway


Non che a Soledad dispiaccia andare in giro in tre con il nostro bus. Il problema e' che ha nostalgia del suo Segway.