martedì
Soledad
L'abbiamo incontrata in un ex ospedale: capelli corti , sguardo felice e un pugno di libri sparsi sul tavolo.
Traipol le ha spiegato che Soledad significa Solitudine, e a quel punto i suoi occhi hanno fatto capolino fuori dalle orbite per alcuni secondi per poi rientrare ancor piu' raggianti di prima.
Avremo scambiato una trentina di parole in tutto da quando l'abbiamo conosciuta. E adesso sul Bus siamo in tre.
Amici
E' curioso il mio rapporto con Traipol. Da un po' di tempo, condividiamo quasi tutto e siamo diventati amici.
Certo, all'inizio era furbo e meschino anche nei miei confronti, ma poi la sua coerenza e' diventata rassicurante. In un mondo quasi completamente nuovo, la sua prevedibilita' mi e' di aiuto.
domenica
afrikann
mercoledì
storia_del_viaggio 3
Inseguo Gabriel, baratto un mouse di legno che ho trovato al mercato in cambio del bus (non ho mai detto che i mutanti fossero intelligenti)
Sul bus ritrovo tutto cio' che era stato rubato a Traipol.
Decido di fermarmi in questa citta'.
martedì
storia_del_viaggio 2
Al ritorno, trovo Traipol sdraiato per terra.
Perfetto. Ci hanno rubato il bus.
Pare che Gabriel abbia colto Traipol di sorpresa e , con ragionamenti disonesti, frasi illogiche e un sapiente uso di trapassati remoti alternati a grugniti, l'abbia quasi ucciso.
lunedì
storia_del_viaggio
Avevo deciso di fuggire col mio nuovo Bus attraverso il deserto che di fatto e' una regione disabitata.
Sapevo che c'era la possibilita' di incontrare TraipolSiei ma non pensavo di trovarlo in lacrime inginocchiato davanti ad una scarpata.
Tu sai che Traipol e' un collezionista e alchimista di semi di ogni tipo. Coltiva, raccoglie, cataloga, innesta e semina, centinaia di tipi di piante da frutta, che sono letteralmente velenose per tutti gli altri. Per lui no: sono la sua ragione di vita e hanno su di lui un effetto benefico. Che e' talmente amareggiato dai ricordi che solo un frutto velenoso puo' dargli un po' di temporaneo sollievo ( che lui mi sa che e' immortale).
L'ho trovato in lacrime che diceva a singhiozzi che il capo dei Mutanti, Gabriel, l'aveva assalito di notte e gli aveva rubato tutto, compresi i semi e gli innesti, e in piu' aveva distrutto tutte le serre.
Ora, come puoi immaginare, la vista di Traipol trasformatosi in un uomo ingenuo, umile, stupido e noioso, mi stava commuovendo. E gli ho offerto il mio aiuto per cercare di recuperare tutto.
Da quel momento e' finita la breve fuga. E' cominciato il viaggio con Traipol alla ricerca di Gabriel. Sembra il tipico momento epico : ci mettiamo in viaggio verso la Citta' del Ghiaccio, la capitale dei Mutanti. Tanto per me scappare o andare direttamente incontro al pericolo era uguale.
martedì
giovedì
la fuga
Vai a sapere cosa gli e' preso negli ultimi giorni ai Mutanti.
Boh. Come impazziti. Sia quelli che vivono qui in citta', sia quelli che vivono come eremiti nel deserto qua intorno, sono alla ricerca di cibo con una furia inusuale.
Di fatto non posso piu' proteggere ne' casa mia, ne' le mie coltivazioni e, ogni volta che li ricaccio indietro, ritornano ancora piu' numerosi.
Sembra un b-movie di zombie. La prima volta che lo vedi e' divertente, ma dalla seconda in poi, oltre a essere noioso, e' pericoloso, danneggia irrimediabilmente i neuroni. E i miei gia' di suo avrebbero bisogno di un po' di solidarieta'.
Ho deciso. Me ne vado. Lascio questa casa. Prendo con me giusto i semi, o i frutti, di tutte le piante, un paio di balestre che mi sono costruito, due vecchie pistole, e poche altre cose.
Forse il destino ha voluto mandarmi un messaggio. Forse era ora di rimettersi in viaggio. Forse il mio karma mi sta parlando.
E quando il fato ti manda decine di mutanti, armati di fucile a pompa, che cercano di ucciderti per rubarti un paio di pomodori, beh, il messaggio non potrebbe essere piu' chiaro.
mercoledì
kumquat
Oggi ho incontrato Traipol Siei con un'aria fintamente triste. Diciamo che si puo' chiamare tranquillamente captatio benevolentiae, perche', come tu sai, e' un sadico di cui non ci si puo' mai fidare.
Mi guarda, scuote la testa, e mi dice che nel deserto, in una zona che prima dell'apocalisse era una raffineria di petrolio, ha trovato dei frutti. Dice che gli ricordano gli antichi frutti del kumquat che crescevano soprattutto nella ex Cina e che, per motivi politici, lui non li puo' mangiare.
Poi infila la mano in un recipiente pieno d'acqua che ha sotto il mantello e me ne offre una manciata.
Assioma: ovviamente sono nocivi (vedi sadismo).
Dilemma: se li rifiuto, avra' gia' preparato una contromossa per darmi scacco matto; se li mangio, nella migliore delle ipotesi, muoio dopo infiniti spasmi.
Soluzione: li accetto, li metto in tasca, ringrazio e li porto via, salutandolo con delle frasi che gli tirino su il morale.